Brewdog, il birrificio artigianale iconoclasta di Aberdeen, sembra aver raggiunto l’apice del politicamente corretto con la sua birra di protesta contro i cambiamenti climatici. Si chiama “Make the Earth Great Again” ed è prodotta con l’acqua delle calotte polari in scioglimento. Vedi, per cortesia, il sotto indicato servizio dell’ANSA.

James Watt e Martin Dickie, i fondatori e principali azionisti, hanno creato un’impresa dalla loro crociata contro i grandi birrifici industriali e l’hanno fatto con birre molto distintive, con umorismo e con uno spirito combattivo alla William Wallace (Braveheart). Le loro birre sono quasi tutte fortemente luppolate e alcoliche. Tra le più stravaganti si possono annoverare la Tactical Nuclear Penguin (ABV 32%) e la Sink the Bismarck (ABV 41%). Brewdog è spesso in tribunale, o come parte citata dalle autorità regolatrici per pratiche insolite nel settore bevande, o come parte querelante contro presunte violazioni delle sue trovate di marketing commesse da altri birrifici o da pubs.

In Scozia e in Inghilterra ci sono parecchi detrattori che non sopportano l’autocompiacimento dei titolari. Altri, al contrario, li adorano. Brewdog fattura 45 milioni di sterline (dato di riferimento 2015) e ha raggiunto risultati finanziari considerevoli. Due anni fa in un’operazione di Crowdfunding (la seconda) ha collocato 19 milioni di sterline su circa 5000 investitori-fan. Poi quest’anno il 22% è stato venduto per 213 milioni di sterline a Tsg Consumer Partners, una società di private equity di San Francisco, che, tra l’altro, detiene una partecipazione nella Pabst Blue Ribbon, che esemplifica il tipo di birra industriale di massa, contro la quale lottano i birrai guerriglieri della Brewdog. Dell’importo dell’operazione, 100 milioni di sterline (di aumento capitale) sono stati reinvestiti nell’azienda, ma 113 milioni (di vendita secondaria) sono finiti nelle tasche dei titolari. Quindi l’azienda era stato valutata circa 850 milioni di sterline (ante immissione aumento capitale). Bell’operazione e tanto di cappello ai titolari iconoclasti della Brewdog.

In questo contesto di iconoclastia aggressiva e dato che gli scozzesi sono noti per fare dispetti a tutti (non soltanto agli inglesi), è possibile che la nuova birra citata da ANSA sia una presa in giro e che fra qualche mese Brewdog offra una birra prodotta con i cereali coltivati nella tundra artica, prima desertica e oggi in fiore, grazie al riscaldamento globale – sempre come forma di protesta, naturalmente.

ANSA, Terra e gusto, Nasce birra di protesta contro cambiamenti climatici – 2 nov 2017.