Nello stato americano di New York (NYS) la legislazione recente promuove birrifici che usano ingredienti locali. Vengono definiti come farm breweries (birrifici di fattoria) e fra circa un anno il 60% degli ingredienti (oltre l’acqua, quindi il luppolo e l’orzo) dovranno provenire dall’agricoltura di NYS.
I primi produttori di birra (2500 a.C. circa) furono fattorie della Mesopotamia che mettevano i cereali a bagno e li lasciavano ad una fermentazione spontanea e casuale. Seguirono nei successivi tre millenni, birrifici artigianali in grande numero e di piccole dimensioni fino al Medioevo, quando sorsero produzioni più disciplinate, spesso in monasteri. A partire da circa il 1500 birrifici si videro birrifici di una certa dimensione, particolarmente in Inghilterra, in Germania e nell’Impero Austro-ungarico.
Poi nel 1800-1900 si organizzarono grandi birrifici industriali che adoperavano tecniche sempre più avanzate. Purtroppo nel ventesimo secolo, molti di questi, nel consolidarsi, cominciarono a produrre birre uniformi, senza carattere e di poco sapore. Dagli Anni Settanta, per contrastare questa tendenza infelice, nacque il Craft Beer Movement (movimento della birra artigianale) negli Stati Uniti, per poi diffondersi in tutto il mondo. Oggi conta molte decine di migliaia di birrifici artigianali, microbirrifici e birrifici pub.
Adesso arrivano (sempre grazie agli americani) i birrifici di fattoria che ci riportano agli albori della birra nella Mesopotamia antica.